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venerdì 30 aprile 2010

Pittura su Stoffa

Non vi capita mai che siano gli oggetti stessi o i materiali che trovate in giro che vi chiedono di essere usati come cavie per i vostri esperimenti?
A me sì! Mi dichiaro pazza, chè parlo con le cose, ma ci sono stoffe, cestini, scatole, riviste che proprio mentre sto per buttarle mi dicono: “ Ti prego non buttarmi via, non credi che sarei buona per tante altre cose?” E io ci casco sempre, mi faccio impietosire e finisco per accumulare di tutto…
E’ successo così quando la mia suocerina mi ha mostrato una tovaglietta da tè in cotone beige, a cui lei aveva fatto l’orlo a giorno da tempi immemori. Effettivamente il colore era un po’ spento e tristino, ma proprio mentre stavo per voltare lo sguardo sento: “Ma con dei disegni bianchi tutt’intorno al bordo come sarei?? E poi ho le dimensioni giuste per il tuo tavolo… Dai, prendimi con te!! Ti pregooooo!!”
E io decido così di cimentarmi in un craft che non mi ha mai preso molto, la pittura su stoffa. Ho pensato a una cosa un po’ zakka, un po’ scandinava, creando dei fiori stilizzati e semplici, tutti bianchi, per dare una rinfrescata a questo cimelio.

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Così faccio qualche schizzo e poi creo dei timbri con una spugnetta della cucina, incollandoli sul cartone. La spugna però, non so come mai, sulla stoffa non lasciava traccia di pittura, così ho stivato i timbrini (me lo hanno chiesto loro!) e ho ritagliato una busta di plastica con il negativo dei fiori, per farne uno stencil. Purtroppo non ho foto degli stencil perchè si sono distrutti, la prossima volta userò dell’acetato (tipo le copertine dei listini rilegati a spirale).
Ho cercato di creare una composizione folta e movimentata, riempiendo alla fine gli spazi vuoti con dei puntini sparsi fatti con il manico del pennello.

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Splish splash, una pennellata qui e una là, ecco il risultato!

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La trovo fresca e primaverile… e sapete che è l’unica tovaglia che riesco a smacchiare perfettamente? Dev’essere il suo modo per ringraziarmi e dirmi che anche lei si piace!

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ENGLISH TEXT

Have you ever been asked by the objects or materials that are around you they should be used as guinea pigs for your experiments?
To me yes! I plead crazy, talking to things, but there are fabrics, baskets, boxes, magazines that as just as I am about to throw tell me: "Please do not throw me away, don’t you think that would be good for many other things? "And I always I fall, I'll relent and end up accumulating all ...
It happened this way when my mother in law showed me a beige cotton tea cloth, which she hemstitched since time immemorial. Indeed, the color was a bit off and sad, but s just as I was about to turn his eyes I hear: "But with white designs all around the edge how I could be? And I have the right size for your table ... Come on, take me with you! Pleeease! "
And so I decide to try a craft that I have never taken very, painting on fabric. I thought something a bit Zakka, a bit Scandinavian, creating stylized and simple flowers, all white, to give a refresh this relic.
So I sketched and then create the stamps using a sponge in the kitchen, pasting them on cardboard. Sponge, however, do not know why, left no trace on the fabric, so I stowed the stamp (they asked me!) and I cut a plastic envelope with the negative of flowers, to make a stencil. Unfortunately I have no photos of the stencils because they are destroyed, the next time I will use 's acetate (type of covers of spiral bound).
I tried to create a lush and vibrant composition, eventually filling in the blanks with dots scattered facts with the handle of the brush.
Splish splash, a touch here and there, here is the result!
I think i’s fresh and spring ... and, you know?, that is the only cloth that can fully remove the stain? It must be his way of thanking me and telling me that she likes herself!

venerdì 23 aprile 2010

Scarpette Gialle

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In queste due settimane di assenza non sono stata ferma un minuto, mentalmente parlando… sono state le settimane in cui ho potuto concretizzare, seppure in piccolo, il mio pensiero sulle prospettive della vita, fatto in questo post.

Ho sempre pensato ad una vita lineare, ma da pochi mesi a questa parte ho imparato che gli imprevisti e gli incidenti di percorso servono a cercare deviazioni, a provare nuove strade

Settimana scorsa è stato il mio compleanno… e per la prima volta ho sentito che il mio bagaglio comincia a pesare. Non è un peso ingombrante, schiacciante, è un peso di “densità”, che si porta in giro con orgoglio… sento che i miei giorni hanno raggiunto un numero tale per cui posso dire di aver messo via qualcosa, e di voler riempire lo spazio che ancora c’è (e con una piccola palpatina sotto al tavolo spero che sia ancora tanto ;-P) coscientemente, piano piano, dando valore al mio tempo non solo con prospettive ampie, ma considerando che la strada che si percorre è fatta di tanti piccoli passi.

Così, sempre settimana scorsa, ho preso coraggio e ho chiesto una riduzione dell’orario di lavoro per poter avere del tempo da dedicare a me e ai miei sogni. Principalmente, per ora, un giorno alla settimana per poter cucire e craftare con la luce del giorno, e avere una bancarella sempre bella fornita. Per poter sperimentare le idee che finora ho messo solo sulle pagine di un taccuino. Per poter raccogliere le verdure dell’orto e avere il tempo di pulirle e cucinarle. Per vedere la mia casa non solo alla mattina e alla sera, ma vedere come vi cambia la luce durante il giorno.

Sono piccole motivazioni, forse stupide, forse banali, ma io VOGLIO questo per me, adesso. E’ quello di cui ho bisogno per vivere bene il mio tempo.

Quando a febbraio avevo scoperto di essere incinta mi era venuta voglia di comprare delle scarpe gialle per sdrammatizzare gli abiti premaman, che trovo sempre deprimenti.

Beh, credo che un bel colore giallo acceso sia comunque perfettamente adatto a questo periodo di cambiamento, illumina i miei passi, porta con leggerezza il mio bagaglio, è solare e pazzerello, come la decisione che ho preso. E grazie a mia sorella che me le ha regalate.

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sabato 10 aprile 2010

Nuove bimbe…

Per Giorgia e Martina

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Guenevére

Un po’ di sana pubblicità a una mia ex compagna di università: Alessandra, alias Guenevére.

Una ragazza pazza per la moda che ha voluto fare di questa sua passione il proprio lavoro. Ha creato il suo brand di abbigliamento fatto a mano in serie limitate Guenevére nel 2003, e da settimana scorsa ha aperto il suo spazio Etsy.

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Tutti i suoi modelli sono progettati, tagliati, cuciti e a volte anche tinti da lei. Il materiale che preferisce è il jersey, tessuto con seta o cachemire a seconda della stagione.

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Bionda e dalla pelle color di luna, ama il suo lavoro e ho visto sul suo blog diversi servizi fotografici delle sue collezioni davvero strepitose!!

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Le auguro di continuare così, mettendo a frutto il suo talento!

sabato 3 aprile 2010

Easter

Buona Pasqua a tutti!

Happy Easter everyone!

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